La Kinesiologia.

La vita è una postura antalgica dell'anima (G. Guidi)


Cercando di spiegare questo motto si può giungere a qualsiasi Therapeia e contattare qualsiasi filosofia.
Il primo uso di questo termine, "posizione antalgica", era solo in senso strutturale, ovvero inteso nel contesto muscolo scheletrico del corpo. Ancora oggi si usa questo termine per indicare una posizione che il corpo ha assunto per riequilibrare una noxa.
Una storiella introdurrà ad un più ampio modo di usare il termine "antalgico".
Anni fa venne da me una madre preoccupata che la figlia quattordicenne non dormiva più la notte e di giorno era molto nervosa. All'esame visivo la ragazza sembrava più astenica che "nevrile [1] ", leggermente depressa ma più dovuto alla sua natura timida e soggiogata (parlava sempre la madre) che non per altro, ma dal colloquio non trasparivano spessori emozionali nei confronti di genitori, compagni di classe, della vita in genere, anzi sembrava soddisfatta della sua età. Da una indagine radioestesica non risultava la presenza di fattori geopatogeni [2] sotto il letto o nei luoghi più frequentati, né nello svolgersi della vita di tutti i giorni. Sempre dall'indagine energetica non risultavano intolleranze alimentari gravi o fattori patogeni da contatto con agenti chimici generici, ma veniva confermata la presenza di leggera depressione. Stavo per concentrarmi sull'indagine emozionale, andando indietro nel tempo per trovare il momento di innesco di siffatta disarmonia, quando la madre aggiunse che la ragazza era stufa di portare il busto. Le chiesi perché portasse il busto e lei mi rispose che lo aveva prescritto l'ortopedico per la scoliosi. Chiesi alla ragazza di mostrarmi la schiena e feci il test di dislivellamento delle vertebre, sotto gli occhi attenti della madre. Alcune, in special modo L2 e D9, dislivellavano paurosamente. Notai che la ragazza portava delle scarpe da ginnastica particolari e le chiesi quanto tempo le tenesse addosso. La madre rispose laconica che usava solo quel modello di scarpe di cui ne aveva diverse varianti. Feci togliere le scarpe alla ragazza, la feci camminare e ripetei il test, sempre sotto gli occhi attenti della madre. Ora le vertebre non dislivellavano quasi più, la postura era divenuta più diritta e lo sguardo della ragazza era più vivo. La scoliosi era chiaramente "antalgica" determinata dalla noxa "scarpe con informazione di piede pari", dato dalla presenza del particolare tipo di plantare con esse fornito. Dunque le scarpe avevano determinato una deformazione della colonna i cui muscoli si erano riorganizzati per tenere l'"orizzonte visivo" pari, ma l'ipertono dei muscoli implicati in ciò e l'ipotono dei muscoli antagonisti aveva determinato una condizione energetica generale squilibrata. Il busto, la ciliegina sulla torta, era divenuto il target della sofferenza, identificando in esso il disturbatore della quiete del sonno. In effetti le cose non erano così banali, anche se, proibite quelle scarpe, tolto il busto, che più non serviva non essendovi più scoliosi, e riavviata la ricerca automatica della "prossima", naturale, posizione antalgica con le essenze floreali, la ragazza aveva ripreso i suoi sonni tranquilli.
Sotto questa apparentemente semplice storia si nasconde tutta la teoria dell'olismo, anche se, qui, servirà solo a parlare della kinesiologia.
La Kinesiologia è una tecnica di indagine energetica che permette di verificare lo stato in cui si trova il corpo umano, mediante test di resistenza muscolare a movimenti impostati dal terapeuta. Per contro diviene poi una tecnica di ripristino di un eventuale stato perturbato rispetto a ciò che viene ritenuto "benessere" da quella persona.

Come si comprende non esiste uno stato predefinito di benessere o "bene" in generale, così come non esiste il cosiddetto "male", creato da credenze superstiziose religiose pagane. Ogni individuo è, in ogni istante della sua esistenza, un equilibrio dinamico di pensieri, emozioni, processi chimici (tutte "energie") e informazioni sottili più archetipiche che, lungi dall'essere schematizzabili o catalogabili, sono invece la sua "posizione antalgica" mentre procede nella complessa strada della vita.
Posizione antalgica multidimensionale, dunque, non banalmente riducibile alla struttura corporea ma estesa a ogni tipo di energia (questa dimensione in ogni sua manifestazione) e ogni piano dimensionale dell'essere.
Poiché a determinati muscoli corrispondono altrettanto determinati organi, la kinesiologia consente di ottenere informazioni sullo stato di salute di una persona riguardanti, per fare degli esempi:

  • l'apparato muscolo scheletrico
  • la chimica del corpo
  • la psiche
  • la nutrizione (test di tolleranza alimentare)
  • la tossicità di interventi chirurgici subiti
  • lo stress indotto sulla persona da geopatie del luogo di lavoro o dell'abitazione (si indicano con geopatie le perturbazioni geologiche esistenti in dato luogo che vengono recepite da taluni individui e che inducono su di essi uno stato di stress continuo sovente confuso con problemi psichici)
  • etc., etc.

Il test della forza muscolare si basa sul fatto che il nostro corpo si mantiene in equilibrio per mezzo di un sofisticato sistema di muscoli che reagiscono agli stimoli esterni contraendosi o rilassandosi. Quando si trova un muscolo debole significa che tale muscolo è mantenuto in condizione di rilassamento perché altrove è necessaria una contrazione maggiore, ma rilassamento o contrazione eccessiva sono relativi a una situazione particolare, non necessariamente anomala, in cui vive la persona e che va accertata per porne rimedio, quando la persona la definisce fastidiosa ossia è patologica.
Se per esempio desideriamo controllare se un alimento è per noi accettabile o meno, basta porre un campione di tale alimento addosso alla persona sotto test [3] : si può verificare come immediatamente il suo sistema nervoso centrale reagisca contraendo o rilassando i muscoli e rivelando così la positività del test o meno. L'indagine kinesiologica va di pari passo con la teoria del Tao e, più in dettaglio, con la Medicina Tradizionale Cinese, mettendo a nudo le correlazioni esistenti fra ogni "dimensione" dell'essere, più banalmente fra le varie parti del corpo, organi, visceri, muscoli, o altro che sia.
In Occidente, dove l'uomo è ancora abbondantemente sotto il dominio dei cinque sensi e, dunque, della mente razionale, la kinesiologia ha portato ad una visione che senza avere la pretesa di essere così completa come quella cinese è comunque già soddisfacente. Un esempio di ciò è la visione che viene offerta ai medici affinché allarghino il loro campo di visuale ed è definita "triangolo della salute".

Il semplicissimo triangolo mostra come, nel corpo umano, la chimica, in particolare quella della digestione, gli ormoni, le emozioni e la struttura muscolo scheletrica siano interagenti al punto che una modifica dell'una porta inevitabilmente alla modifica della altre due se non di almeno un'altra.
E' luogo comune, per esempio, dire "portamento uguale comportamento" e viceversa: un depresso non avrà mai la postura di un condottiero, né tantomeno il suo sguardo fiero, ma starà incurvato nella sua posizione di "sto sopportando il peso del mondo". Lo stesso depresso non digerisce bene quanto l'uomo felice e arrivato che attiva tutti gli enzimi digestivi al loro massimo potenziale. Dietro questa banale osservazione stanno gli insuccessi di molte diete che obbligano i pazienti a privazioni demoralizzanti rendendo l'ambiente digestivo povero energeticamente parlando, cosa che si traduce in una povertà di enzimi digestivi con malassimilazioni e cose analoghe. Una persona felice digerisce anche bene perché l'attivazione dell'ambiente digestivo è frutto dell'emozione di sentirsi a proprio agio, emozione che dipende altresì dal concetto di vita ossia dalla filosofia della stessa completa di condizionamenti, dogmi e tabù.
Ma, poco dopo, la scienza scopre che la noxa esogena ingloba anche i campi elettromagnetici, le geopatie, l'ambiente inquinato da gas suoni, odori e sapori innaturali, etc. etc. e che questa noxa interferisce sulla struttura, sulle emozioni, sulla biochimica. Che si riprogrammano in una posizione antalgica idonea a sostenere lo squilibrio della noxa stessa. Ma la riprogrammazione fa nascere emozioni, strain muscoloscheletrici, alterazioni della biochimica, idonei alla nuova situazione.
Ecco che una depressione può provenire da una geopatia, una intolleranza alimentare da una emozione, e così via all'infinito. La figura in calce sintetizza l'uomo nel suo ambiente.
Togliere alimenti fonte di intolleranza alimentare perché generanti immunoglobuline stressogene senza altro fare, non è una buona terapia, ma oggi va di moda. Per pur corretta che sia dal punto di vista chimico-meccanico del medico: un alimento produce stress dunque occorre toglierlo.
Il Naturopata, invece, deve accertare l'origine remota della disarmonia alimentare ovvero trovare la causa "primaria", anche se tale termine, forse in onore ad Albert Einstein, è sempre relativa al "qui e ora", cioè fortemente relativa. Anche perché tolti gli alimenti, riequilibrato il luogo di lavoro, sciolti i blocchi emotivi e fatto tutto quello che si può, stanti le competenze "olistiche" del Naturopata operante, il "corpo" si porterà in un'altra posizione antalgica, la migliore che riesce a trovare e non è detto che questa possa piacere al paziente , anzi il processo di ritorno all'armonia è una serie di posizioni antalgiche successive in ognuna della quali il paziente può trovare uno stato di sofferenza non condivisa. Prova né è il processo di "guarigione" omeopatico che provoca reazioni non del tutto piacevoli in chi lo attraversa. Che è lo smantellamento della stratificazione Hannemanniana di contratture antalgiche per sopravvivere alla vita di ogni giorno. Così come ogni altro processo, non ultimo quello floriterapeutico, per non parlare dei processi osteopatici e ogni altra spinta a trovare un nuovo equilibrio. Al quale può corrispondere un diverso livello evolutivo, e ciò giustifica perché il paziente deve prendere coscienza del processo di "guarigione", che contrasta pienamente la visione iatrogena medica di soppressione del sintomo pur di riprendere il "travaglio usato": cio è inevolutivo.
Beninteso che, sovente, il farmaco interferisce con il percorso sinaptico che ha memorizzato l'evento disturbante, in modo così incisivo da determinare uno stop nella trasmissione dei codici della patologia, e a volte c'è anche presa di coscienza della situazione ma in generale la via allopatica non porta a ciò.
Come oramai si evince dal racconto, il triangolo della salute è molto semplicistico, pur offrendo un esempio di partenza che mette in crisi il modello allopatico rigido dell'uomo secondo la medicina classica.
Eppure già in base a detto triangolo la kinesiologia si è specializzata in emozionale, andando a sondare in modo opportuno il mondo psichico dell'uomo, e mentale, giungendo così ai confini del pensiero e chiamando in causa anche teorie, peraltro oggi scientificamente comprovabili, quali, ad esempio, la reincarnazione e l'astrologia, che fino a poco tempo fa erano ritenute stregonerie. E questo grazie al forte sorpasso in curva della scienza, che ha fornito gli strumenti scientifici di validazione delle teorie, rispetto alle credenze religiose limitanti.
In definitiva, la tecnica della Kinesiologia offre la possibilità di indagare sulle condizioni fisico-mentali dell'essere, come sulle informazioni sottili che provengono dalla nostra Anima, la parte individualizzata dello spirito che permea ogni cosa. Il quadro che se ne ottiene è un labirinto privo di qualsiasi riferimento logico, almeno in apparenza, che descrive la storia dell'individuo così come egli la ha vissuta in ogni sua più recondita dimensione. E il riequilibro energetico di ogni disarmonia prodottasi nelle esperienze della vita viene metabolizzata con un originale uso dell'agopuntura (o digitopressione), che agendo su particolari punti emozionali, cioè scelti kinesiologicamente e non secondo i canoni della agopuntura tradizionale, avvia il disciogliersi dei blocchi su ogni piano, da quello fisico a quello più squisitamente animico, assieme agli oramai supercollaudati Fiori di Bach o ad altre tecniche.
Tramite la diagnosi energetica kinesiologica il terapeuta chiede e il "corpo" risponde": non vi sono limiti alle risposte, è la saggezza dell'essere che risponde su ogni condizione psico-fisico-spirituale, il corpo fisico è solo un rivelatore di inviluppo, un indicatore di "si-no" alla risposta fatta, molto più sofisticato di Voll, Vega o Mora. Beninteso che, anche la kinesiologia, al pari di questi strumenti dipende fortemente dall'operatore!
E' dunque possibile avere informazioni sulla percentuale di enzimi pancreatici prodotti, se la tiroide sta ricevendo correttamente l'ormone Tsh e se il T4 fa feedback corretto, quali vertebre lombari sono sublussate e quale sia la manovra esatta per sbloccarle, a che anno è avvenuto un trauma importante per quella patologia presa in esame, se durante la fecondazione sono state trasferite energie "bloccanti" dal padre e/o dalla madre, in quel momento non perfettamente allineati con l'evento che stavano producendo, se l'obesità è dovuta alla insufficienza di lipasi o ad inversione freudiana sul "dimagrire", se il problema in questione è genetico e su quale segmento del gene agire, se la vaccinazione antipolio ha lasciato un fattore residuo decisamente pesante, dunque uno stress aggiuntivo, se i meridiani energetici sono correttamente funzionanti e così pure i corpi sottili, i chackra, se siamo o no in sintonia con il Sé superiore, se la depressione è malinconia reattiva o endogena, a quale trauma o residuo karmico sia legata l'attuale epilessia e come si può risolverla con la regressione, che intolleranze alimentari abbia scatenato l'attuale disarmonia energetica e come rimediare, quali oggetti, persone, fatti sono in questo momento allergogeni, quale tipo di rimedi (omeopatia, floriterapia, fitoterapia, litoterapia, pranoterapia, etc) sono più adatti al momento e in che posologia, a quale vita precedente occorre fare riferimento per sbloccare il disagio fisico o emotivo del momento ... e così via all'infinito.
Senza limiti per la fantasia: il "corpo" risponde ma la domanda deve essere precisa e l'operatore "pulito", cosa questa ben difficile nelle vie del mondo.
Da quanto detto si deduce che le applicazioni del riequilibro energetico sono infinite, come lo sono gli aspetti dello squilibrio stesso: disagio psichico (ansia, depressione, ogni tipo di disagio); disagio fisico (ogni disturbo che ci può affliggere); disagio di immagine (la bellezza, obesità, problemi della pelle, ogni tipo di disagio); disagio di applicazione intellettuale (studio, memoria, stanchezza mentale, etc.); disagio di prestazione fisica (sport, rendimento psico-fisico massimo, problemi di postura, di atteggiamento mentale nella gara, etc., etc.); disagio in condizioni eccezionali quali la gravidanza, il puerperio, etc., etc., e quanto ogni altro si possa immaginare.
Ovviamente non si tratta della sospirata panacea di tutti i mali: oramai giunti alle soglie della nuova era abbiamo capito che la malattia non è altro che il linguaggio dell'anima che usa la malattia stessa per evolversi. Allora la patologia verrà "sconfitta" quando l'anima avrà "digerito" l'esperienza in corso. Così si potrà assistere a guarigioni miracolose così come a patologie resistenti ad ogni tipo di cura, sia essa allopatica che omeopatica che vibrazionale pura, anche se la "resistenza totale", almeno per la mia casistica, rappresenta il dieci per mille. Il terapeuta che usa queste tecniche deve avere le capacità di contattare il livello evolutivo (o dimensione) che la persona in trattamento sta attraversando e accompagnarla sulla "sua" strada dell'abbandono della sofferenza.

 


[1] Termine con cui si indica il carattere irrequieto del cavallo.

[2] Vedere appendice: Le Geopatie.

[3] In tal modo il campo elettromagnetico della fiala si somma a quello della persona dando un campo risultante che si può definire "un'altra persona".

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